documenti

Storia


Monza, non solo “Villa Reale”.

Villa Keller e la sua storia da non dimenticare.
Tra le ville gentilizie tra le più belle a Monza, vi è certamente Villa Keller.

La cartografia del Catasto Lombardo Veneto riporta il sito della Villa al 1721, con impianto solo in parte corrispondente a quello giunto sino ai nostri giorni.

Alla metà dell'Ottocento la Villa è giunta al massimo sviluppo planimetrico, con un nucleo centrale ad "U" su corte rivolta ad est, cui è assegnato il numero particellare 2542, collegato a fabbricati disposti ortogonalmente ad originare due corti chiuse pertinenziali, l'una a sud-ovest, lungo la Contrada Borghetto (l'attuale via Volta 12), l'altra a nord-ovest, a ridosso dei fabbricati a confine.

La villa fu modificata ed ampliata per volere della Marchesa Giustina Lambertenghi Recalcati (1743-1825). I primi ad edificare un primo nucleo della residenza furono i Recalcati, Marchesi di origine milanese , presenti sul territorio lombardo già dal XIV secolo.
La famiglia, ricchissima, possedeva terreni e proprietà nel Varesotto fino a Pavia passando per Monza.
Con il matrimonio di uno dei suoi esponenti, Luigi, con la Marchesa Giustina Lambertenghi, come si evince da un documento citato dallo storico Marimonti, la proprietà si estendeva da Monza a Seregno fino a San Fiorano toccando gli attuali Boschetti Reali.
La Marchesa, che aveva avuto un unico figlio, Carlo (1777-1797) deceduto a soli vent'anni, lasciò alla sua morte le ville di Monza ai parenti Melzi di Cusano. Il nuovo proprietario fu il Conte Giovanni Antonio Melzi, che ampliò il giardino della proprietà sino all'attuale viale Regina Margherita.
Morta la Marchesa Lambertenghi la proprietà passò ai Melzi, i quali si occuparono principalmente del magnifico parco e alzarono un muro di cinta che arrivava fino a Vedano al Lambro.
Successivamente ai Melzi , nel 1865, il complesso fu acquistato da Alfonso Serafino Porcia (1801-1876), Principe di Mitterburg che due anni prima aveva sposato la Marchesa Eugenia Vimercati, vedova del Conte Gian Giacomo Morando Attendolo Bolognini.
I pettegolezzi dell'epoca affermano che il Principe fosse l'amante della Contessa Eugenia Vimercati Sanseverino Attendolo Bolognini ed il padre naturale della Duchessa Eugenia Attendolo Bolognini Litta, il che spiega perché l'edificio passò poi per eredità alle due donne.

Nel 1885 fu acquistato da Robert Keller, famoso industriale tessile originario di Zurigo, padre della pittrice Elisabetta Keller.
Il capofamiglia Robert, insieme alla moglie Susanne Roux, figlia di un pittore svizzero, si innamorò del sito e decise di trasferirsi.
I Keller ebbero due figlie Elisabeth e Madeleine.
Elisabeth, respirando probabilmente il clima da cenacolo artistico che si respirava tra le mura, erano di casa pittori come Pompeo Mariani e Mosè Bianchi, divenne anche lei una affermata pittrice.
Gli stessi pittori , su invito di Elisabetta, solevano dipingere in un atelier allestito tra le mura di casa.
Villa di notevole importanza sia storico (più volte ospitò l’Arciduca Ferdinando mentre erano in corso i lavori per l’edificazione della Villa Reale e il Re d'Italia come ospite nei ricevimenti) sia artistico in quanto fulcro di intrecci di Artisti e Pittori a cavallo della fine del secolo XIX e XX. Nella portineria della Villa dipingeva spesso Pompeo Mariani, che vi stabilì il suo atelier per svariati anni. Elisabetta Keller, figlia del proprietario della villa, sposò nel 1915 Giovanni Battista Pitscheider, nipote del pittore. Giovanni era infatti il figlio di Anna Mariani, sorella di Pompeo e nipote del famoso Mosè Bianchi.
A memoria dello studio di Mariani la città pose una targa commemorativa.

Tuttora gode di pieno Vincolo Architettonico della Soprintendenza dei Beni Culturali con decreto Ministeriale ed è Monumento Storico Italiano.

L'immobile presenta caratteristiche di altissimo livello qualitativo, è stato edificato nel 1721 (come da documentazione del Politecnico di Milano) e poi rivista a cavallo del XIIX e XIX secolo dall' Arch. Piermarini durante l'edificazione della Villa Reale di Monza.

La casa fu decorata con pavimenti seminati e affreschi in più sale eseguiti e attribuiti dagli stessi artigiani che lavoravano in concomitanza in Villa Reale e che avevano da poco terminato i lavori a Villa Melzi D'Eril in Bellagio seguiti dalla sovraintendenza dell'Arch. Albertolli.

Entrare ancora oggi tra quelle mura significa fare un salto in un manuale di storia in bianco e nero ma mai triste.
Sorrisi e corpetti stretti di giovani e bellissime donne si accompagnano a uomini con eleganti cappelli e raffinate barbe, insieme sorridono spensierati fuori da finestre e giardini ancora oggi esistenti.
Tazze da thè che sembrano ancora come incensi sprigionare nell’aria quell’ essenza.
Viali alberati ombrosi e profumi di magnolie si respirano ancora nella villa, basta solo chiudere gli occhi, non per dimenticare ma per “viverla al meglio”.
Villa Keller , un gioiello monzese che da quasi 300 anni impreziosisce la città.

Per qualsiasi domanda o informazione riguardo a


Villa Keller  potete rivolgervi scrivendo una mail a villa@villakeller.it


Fotografie potete rivolgervi a http://www.archiviopompeomariani.org